ROVIGO, 28 maggio – Con lo spettacolo “Muse o musiciste? Percorsi di musica al femminile“, Nicoletta Confalone e un gruppo di strumentisti delle scuole medie a indirizzo musicale polesane hanno portato venerdì sera sul palco in piazza Vittorio Emanuele II storie di incredibili talenti, confinati fra i muri di casa e degli stereotipi, ma che a distanza di secoli continuano a mostrare la forza delle donne.
Raccontare le vite di Maria Anna Mozart, Fanny Mendelssohn, Emilia Giuliani o Louise Farrenc, ad esempio, è diventata l’occasione di seguire in parallelo la musica tra Barocco e Novecento e il sentiero dell’emancipazione, verso un traguardo che tarda ad arrivare davanti a logiche di società che vedono le donne solo come figlie, sorelle o mogli.
E perché non artiste, talenti o più semplicemente donne, con le stesse opportunità degli uomini?
«Forse la musica sarà la professione di Felix. Laddove per te non dev’essere nient’altro che un ornamento e mai la base su cui poggia la tua esistenza e la tua attività».
Così scrisse, nel 1820, il padre di Fanny e Felix Mendelssohn. Mentre oggi è noto che Felix fece passare per suoi quattro libri di brani per piano e sei Lieder che erano stati composti dalla sorella, che però secondo gli usi di quell’epoca non poteva fare pubblicazioni.
Nel 1821 Goethe invece, dopo averne ascoltate alcune (suonate però da Felix), dedicò a Fanny Mendelssohn una poesia e probabilmente le avrebbe fatto da mecenate.
Fanny Mendelssohn scrisse 250 Lieder, 125 brani per pianoforte, quattro cantate e diversi pezzi di musica strumentale da camera e per coro, composti soprattutto prima di sposare l’uomo che lei scelse, e che il padre non avrebbe voluto.
La scelta paterna a favore del figlio fu una ripetizione di quello che era successo anche a casa Mozart. Successe pure davanti al fatto che la figlia Maria Anna fosse tra i migliori pianisti d’Europa e che la sua musica fosse apprezzata tanto dal padre Leopold quanto dal fratello Wolfgang Amadeus.
Queste e altre storie, raccontate sul palco principale del Maggio Rodigino dalla XVIII edizione della Rassegna provinciale delle scuole medie a indirizzo musicale, mostrano quant’è importante che non possano mai più ripetersi.
Per non togliere al mondo talenti ed eredità incredibili e irripetibili.

